Per chi ha familiarità con il quadrante con motivo granata o il cinturino in caucciù dell’Aquanaut, il quadrante bianco e i numeri romani presenti su questo pezzo possono inizialmente sembrare discordanti, soprattutto se abbinati alla cassa a forma di oblò e all’apertura della data. Ciò che questo pezzo rappresenta è un periodo di sperimentazione da parte di Patek Philippe, quando stavano cercando di lanciare un nuovo modello, ispirato al Nautilus, ma progettato completamente internamente. Il risultato fu la referenza 5060, inizialmente inclusa nella collezione Nautilus, per poi diventare il fondamento della collezione autonoma Aquanaut.
Durante questo periodo, Patek Philippe si riferiva al primo 5060A (la variante in acciaio) sia come Nautilus che come Aquanaut, rendendo piuttosto confuso capire quando loro stessi iniziarono a fare la distinzione. Ad esempio, un catalogo Patek Philippe del 1997 mostra che sia il 5060A che il 5060J (la “J” che rappresenta “jaune”, o oro giallo) sono stati venduti come parte della collezione Nautilus. Nel frattempo, un manuale di istruzioni per un 5060A, stampato in Svizzera nell’ottobre 1997, lo classifica chiaramente come Aquanaut. Poco si sa o documentato del 5060SR, anche se la sua somiglianza con il 5060J, tranne che per una diversa configurazione di metalli e colori del quadrante, evidenzia la natura esplorativa di tutte le varianti della referenza 5060.
Il quadrante bianco e la cassa in oro rosa di questo esemplare sono particolarmente avventurosi se si considera quello che sarebbe poi diventato l’Aquanaut, mentre i numeri romani e le lancette pieni di lume suggeriscono la transizione tra i due modelli, poiché Patek Philippe ha prodotto alcuni pezzi Nautilus con un disegno simile. È anche interessante notare che Patek Philippe ha continuato con gli Aquanaut con cassa in oro giallo per qualche tempo, nel riferimento 5065, prima di rimuoverlo a favore dell’oro rosa per il riferimento 5167 fino ai giorni nostri.
